Il dibattito sulla responsabilità dei baby boomer per le attuali pressioni economiche sui millennial e sulla generazione Z è complesso. L’esperta di finanza personale Rachel Cruze sostiene che, sebbene i cambiamenti generazionali abbiano un ruolo, i problemi sono più profondi della semplice colpa. La realtà è che le difficoltà finanziarie sono il risultato di tendenze economiche a lungo termine e di scelte fatte da più generazioni.

Debito studentesco: un cambiamento sistemico

I dati del Bureau of Labor Statistics dimostrano un aumento significativo della frequenza universitaria tra il 1960-1964 (44% dei diplomati delle scuole superiori con laurea) e il 1980-1984 (73%). Questo aumento delle iscrizioni è direttamente correlato all’aumento del debito dei prestiti studenteschi. Sebbene i boomer abbiano incoraggiato l’istruzione superiore, la disponibilità di prestiti ha reso più semplice rinviare le conseguenze finanziarie. Un sondaggio del Pew Research Center del 2024 ha rilevato che il 22% degli americani crede ancora che il college valga il debito, e i prestiti Parent Plus sono aumentati del 75% nell’ultimo decennio, da 62 miliardi di dollari nel 2014 a quasi 110 miliardi di dollari nel 2024. Ciò dimostra che sia le decisioni individuali che l’incoraggiamento sistemico al prestito giocano un ruolo.

Il divario del benessere: abitudini di spesa e valori generazionali

I giovani americani danno priorità alla cura di sé – alla salute fisica e mentale – a un livello mai visto nelle generazioni precedenti. McKinsey & Company stima che il mercato del benessere negli Stati Uniti valga oltre 500 miliardi di dollari all’anno, guidato in gran parte dai millennial. Storicamente i boomer hanno evitato queste spese, il che potrebbe aver portato a una correzione eccessiva tra le generazioni più giovani, anche se Cruze è attenta a non attribuire la colpa. Si tratta di un cambiamento culturale con implicazioni economiche: mentre i boomer potrebbero essere stati frugali per necessità, i millennial e la generazione Z sono disposti a spendere per il benessere.

Il debito come nuova normalità

Un tempo il debito era considerato irresponsabile, ma l’era post-Depressione ha normalizzato i prestiti. I boomer furono tra i primi ad abbracciare le carte di credito e i prestiti auto. Oggi, i dati di Experian mostrano che i millennial hanno un saldo medio della carta di credito di 6.961 dollari, quasi eguagliando i boomers a 6.795 dollari. Ciò suggerisce la continuazione di stili di vita basati sul debito piuttosto che un’imposizione diretta da una generazione a quella successiva.

Alloggio: un panorama in evoluzione

Il mercato immobiliare era più accessibile per i boomer, consentendo loro di assicurarsi “case per sempre” con relativa facilità. I Millennial si trovano ad affrontare un mercato sempre più competitivo e costoso. La National Association of Realtors (NAR) riferisce che i boomer rappresentano ancora il 42% degli acquirenti di case, mentre i millennial rappresentano solo il 29%. Secondo Leaf Home, quasi la metà dei millennial (47%) riferisce che il proprio reddito non ha tenuto il passo con i costi abitativi. I boomer hanno beneficiato di una realtà economica diversa, ma non sono stati loro a creare da soli le condizioni attuali.

Contentezza vs tenere il passo: scelte di vita

Cruze descrive i boomer come una “generazione di contenuti”, che spesso mantiene posti di lavoro stabili ed evita spese eccessive. I Millennial, tuttavia, sono più inclini a stili di vita insostenibili e a una spesa competitiva. Mentre i boomer potevano permettersi il lusso di alloggi a prezzi accessibili e sicurezza sul lavoro, i millennial sono entrati nell’età adulta in mezzo all’aumento dei costi e all’incertezza economica. Deloitte ha scoperto che i millennial sono tra i gruppi più grandi che pianificano un aumento della spesa per i viaggi alla fine del 2024, e USA Today segnala un’impennata del consolidamento del debito tra la generazione. Queste scelte contribuiscono alla tensione finanziaria, indipendentemente da qualsiasi eredità generazionale specifica.

In conclusione, mentre i cambiamenti generazionali e le condizioni economiche vissute dai boomer hanno indubbiamente influenzato il panorama finanziario odierno, incolpare un gruppo ignora la complessità dei fattori sistemici e delle scelte individuali. L’aumento del costo della vita, unito al cambiamento dei valori culturali e alla normalizzazione del debito, contribuiscono tutti alle sfide affrontate dalle generazioni più giovani.